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Il Festival "Abbracciamondo" – 5° Edizione

Abbracciamondo Festival Il Festival Abbracciamondo prende l'avvio nel 2007 come naturale e colorata evoluzione della Festa interculturale, nata nel 2000 presso il Comune di Malegno (BS). Il Festival è un evento culturale unico nel quale cittadini stranieri ed italiani possono incontrarsi e conoscersi reciprocamente, attraverso cibi e sapori tipici, prodotti artigianali, musiche e balli tradizionali, spettacoli teatrali e mostre fotografiche.

Il Festival "Abbracciamondo" 2011

La manifestazione 2011 avrà una durata di circa due mesi, compresi nel periodo tra il 26 Maggio e il 31 Luglio 2011 nel territorio dei Comuni della Valcamonica e del Sebino. Sono previste circa 30 attività su tutto il territorio con il coinvolgimento dei Comuni, delle Comunità Montane, delle Scuole, degli Oratori, dei Centri di Aggregazione Giovanile, delle Associazioni di volontariato e delle diverse realtà sociali e culturali che si occupano di integrazione socio-culturale nel territorio. Le attività della manifestazione prevedono inoltre la promozione di momenti e la predisposizione di spazi dove ogni comunità straniera sarà rappresentata con cibi, bevande, prodotti artigianali, fotografie. La programmazione artistica per l’edizione 2011 intende proporre un percorso culturale attraverso il Mediterraneo, l’Africa, i Balcani ed il Sudamerica.

Sintesi delle proposte 2011

Quest'anno è Kossi Komla-Ebri, il noto autore del testo "Imbarazzismi. Quotidiani imbarazzi in bianco e in nero", ad alzare il sipario del Festival Abbracciamondo 2011. Il gesto di apertura affidato allo scrittore, originario del Togo ma in Italia da moltissimi anni, intende mostrare lo spirito di fondo, che attraversa anche questa edizione, forse più controcorrente delle edizioni precedenti, considerando i fatti inter/nazionali di cui siamo amari testimoni: un festival-abbraccio di persone native e migranti, generazioni, sapori e colori; un festival-intreccio di arti e generi musicali; un festival in grado di coinvolgere le scuole e collegare diversi e lontani Comuni della Valle Camonica. Gli eventi della rassegna 2011 trovano poi un altro filo conduttore: la poesia nelle sue varie forme. Quella che ci piace. Quella che si fa suono, capace di accogliere i ritmi sincopati afro-latini degli Appel, di adagiarsi sulle note andino-celtiche dei Quimantu, di scatenarsi alla sonorità balcanica dei Barbapedana o dei Caravan Orchestar, di ballare sulla musica popolare transcontinentale dei FolkaMiseria o dei Hopesinger e di sognare attraverso il tocco ebraico dei Klez-morin. Quella che si fa parola nell’azione teatrale e sa raccontare di mondi ben oltreconfine (“Sotto la tenda ti racconto il mio Marocco” con A. El Hadiri; “I racconti di Hjuorse, trame d’Africa”), dei viaggi e degli arrivi (“Itineranze”), di antiche e attuali schiavitù (“Le ore non si contano” di F. Foccoli), ma anche di denunciare gli imbarazzi del presente in un’Italia galleggiante nel Mediterraneo ma già inizio di una fortezza europea che respinge invece di accogliere (“La fila indiana” di A. Celestini). Infine, c’è la poesia dell’incontro, tutta da vivere nelle molteplici occasioni del Festival. Ve la porgiamo. A voi e a noi la degustazione in tutti i sensi.

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